Quale piccozza scegliere?

Simbolo dell'alpinismo, la scelta di una piccozza dipende dal suo utilizzo futuro (trekking su ghiacciaio, scialpinismo, misto, arrampicata su ghiaccio...).


Anatomia di una piccozza

Anche se esistono diversi modelli di piccozze da ghiaccio da alpinismo, la loro composizione rimane la stessa:

  • Un manico, il cui asse può essere dritto o curvo;
  • La becca (sottile, spessa, dritta o curva, con denti più o meno affilati);
  • La paletta (una specie di "pala" per intagliare o scavare la neve) o un martello per piantare i chiodi;
  • Il puntale (la parte inferiore del manico).

Il manico può essere in alluminio, legno o carbonio. Come per la maggior parte delle attrezzature sportive, l'alluminio ha il grande vantaggio di essere economico, pur rimanendo abbastanza robusto per garantire la vostra sicurezza. Il carbonio, invece, è significativamente più leggero, il che è un chiaro vantaggio per le lunghe spedizioni.

Per quanto riguarda le becche, la maggior parte è fatta di acciaio, noto per la sua resistenza all'usura. Tuttavia, su alcune piccozze leggere, questo materiale è sostituito dall'alluminio, che è molto leggero. Due categorie di becche si trovano nel reparto alpinismo:

  • Tipo 2: becca più spessa e più resistente (quindi meno rischio di rottura), adatta per corse miste e tecniche;
  • Tipo 1: becca più sottile con migliore penetrazione, ideale per l'arrampicata su ghiaccio.

Dall'altro lato della becca si trova una paletta o un martello. La scelta dipende da ciò che si intende fare con la piccozza. Per le attività in neve, la paletta è essenziale per liberare il percorso. D'altra parte, per i passaggi di arrampicata, il martello è usato per ripiantare i chiodi e garantirne la solidità.

Infine, il puntale è la punta del manico. Sulle piccozze da trekking, è generalmente in acciaio per resistere all'usura. Alcuni modelli presentano un puntale semplicemente smussato.

FASCIA O CORDINO?

Da qualche anno, il cordino sta guadagnando terreno rispetto alla fascia. La fascia collega la piccozza alla mano, mentre il cordino la attacca al corpo. Il cordino consente di cambiare mano con facilità senza il rischio di perdere la piccozza.


I diversi tipi di piccozza

A seconda dell'uso, forma e dimensione della piccozza da alpinismo variano. Per scegliere correttamente la vostra piccozza da alpinismo, dovete prima definire la vostra pratica. Ci sono cinque categorie principali:

  • Quella da trekking;
  • Quella leggera;
  • Quella tecnica;
  • Il modello specializzato;
  • Quella polivalente.

La prima è destinata agli escursionisti su ghiacciaio, alle gare su neve e ghiaccio, senza particolari difficoltà tecniche (soprattutto senza ancoraggio). Il manico è dritto, o quasi, perché può essere usato come un bastone da cammino. È anche più lungo della maggior parte degli altri tipi di piccozze, con una lunghezza compresa tra 50 e 80 cm. Deve arrivare al livello del malleolo quando il braccio è teso. La becca è poco seghettata e curvata verso il basso, mentre i denti sono arrotondati per evitare lesioni. La paletta serve a sgomberare la neve, ma non è efficace su ghiaccio.

La piccozza da alpinismo leggera è più un aiuto occasionale che un vero strumento. Viene generalmente utilizzata nelle gare di sci-alpinismo. Ultraleggera (circa 300 gr), può essere usata come bastone o come piccozza di emergenza.

La piccozza tecnica deve essere resistente, con una becca in acciaio. Più corta, questa piccozza da alpinismo ha un'asta curva che permette un migliore ancoraggio su passaggi ghiacciati o in determinati corridoi di accesso. Si utilizza su pendii ripidi, con inclinazioni tra i 50 e i 60 gradi. I suoi denti sono più affilati e la sua becca più sottile.

Le piccozze specializzate sono progettate per un uso specifico. Tra queste, ci sono in particolare quelle per l'arrampicata su ghiaccio. Molto corte (circa 50 cm), hanno un manico fortemente curvo, un'impugnatura sfalsata e una becca molto sottile ma resistente. La loro forma a banana permette un ancoraggio e un disancoraggio facilitati nel ghiaccio. Con questo tipo di piccozza, le scalate su pareti verticali diventano un piacere. Inoltre, molti modelli permettono di intercambiare le teste per adattarsi alle condizioni del ghiaccio.

La piccozza polivalente da alpinismo copre una vasta gamma di attività. Di solito mantiene l'asta dritta di una piccozza da trekking, con l'aggiunta di una testa robusta, una becca sottile e denti affilati. È ideale se si vogliono provare diverse discipline prima di specializzarsi.

LE CERTIFICAZIONI

In Francia, la certificazione applicabile è la EN13089. Essa garantisce la rigidità del manico, la resistenza della becca e la qualità della connessione tra questi due elementi.

Scegliere la giusta piccozza da alpinismo significa innanzitutto determinare il suo utilizzo in condizioni reali. Adattata alla vostra pratica, sarà più ergonomica e più efficiente di un modello multiuso. Migliore ancoraggio, maggiore comfort, sicurezza: una buona piccozza dovrebbe essere considerata come un'estensione della vostra mano.

I TRE PUNTI CHIAVE DA RICORDARE PER SCEGLIERE LA PICCOZZA DA ALPINISMO:

  1. A parte le piccozze polivalenti, ogni modello è progettato per una pratica specifica.
  2. La forma e lo spessore della becca influiscono sulla sua capacità di ancoraggio.
  3. Il peso è un elemento fondamentale da considerare.